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Giunone Sospita, Luisa Valeriani, 2021

Giunone Sospita

2021
100×100 cm
acrilico e tecnica mista su tela

“Sii la versione originale di te stesso, non la brutta copia di qualcun altro.”
(Judy Garland)

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Giunone Sospita è un’opera nata da un’ispirazione avuta nel cuore della città di Lanuvio, mentre ammiravo i resti dell’antico tempio dedicato all’omonima dea. Quest’opera può essere ricondotta al ciclo Mutato Nomine, pur essendo nata succussivamente.

Giunone Sospita è una divinità appartenente alla mitologia romana, alla quale giovani vergini, durante il periodo della raccolta portavano numerose offerte al suo serpente sacro. Se l’animale avesse mangiato i doni, il raccolto sarebbe stato fruttuoso.

Poco distante dal tempio di Giunone Sospita, un recente scavo archeologico ha riportato alla luce una stipe votiva di età repubblicana, in origine collegata al tempio. All’interno della cavità sono stati rinvenuti migliaia di ex voto raffiguranti sezioni anatomiche del corpo umano riprodotte in ceramica, utilizzati in antico per invocare la guarigione da malattie e la protezione della dea.

Io ho fatto lo stesso: ho portato alla mia dea un qualcosa che nessuno ha più, con la speranza di ottenere la grazia.