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“Art is My Life”

Luisa Valeriani

[…] L’unica vera sorgente dell’arte è il nostro cuore, il linguaggio di un animo infallibilmente puro. Un’opera che non sia sgorgata da questa sorgente può essere soltanto artificio. Ogni autentica opera d’arte viene concepita in un’ora santa e partorita in un’ora felice, spesso senza che lo stesso artista ne sia consapevole, per l’impulso interiore del cuore. (Caspar David Friedrich)

I Have a dream

Mostra Collettiva

10 Nov | 19 Nov 2022
Galleria MA-EC Palazzo Durini – Milano

Via Santa Maria Valle, 2 – Milano

IL GIOCO DEGLI ARCHETIPI, ACT ONE

Luisa Valeriani | La MAGA
DuminDa | L’INNOCENTE
Ivo Cotani | L’INNAMORATO

all’interno di
RAW – ROME ART WEEK

24 Ott | 12 Nov 2022
SPAZIO Duminda – Roma

Via Giulia 187 a/b – Roma

Kintsugi

Opera

90×90 cm
foto d’autore su plexiglass lavorata con colori per vetro a rilievo

L’opera nasce dalla convinzione che la più alta forma di rispetto sia quella globale ed inclusiva, che coinvolga la persona e tutti gli esseri viventi e lo spazio che ci ospita, che viviamo e sfruttiamo. Perché questo tipo di rispetto si realizzi, sia vero e sincero, si deve partire dall’avere rispetto per sé stessi.

Kintsugi-Luisa-Valeriani
Balloons-Luisa-Valeriani

Balloons

Opera

80×60 cm
tecnica mista

Foto stampata su tela e lavorata con acrilico e tecnica mista, scattata al @balloon_museum di Roma ed ispirata all’installazione “Never ending story”

Balloons sarà in mostra dal 24 maggio al 4 giugno 2022 a FREEDOMART presso lo SPAZIO ARTE TOLOMEO a MILANO

MATTER IN MOTION

Mostra

Domus Art Gallery

Matter in Motion è una mostra collettiva organizzata da Domus Art Gallery, il nuovo lo spazio culturale di Atene diretto dall’imprenditrice romana Glenda Lorenzani.

La mostra ospiterà fino al 9 febbraio 2022 le opere di Vittoria Panunzi, Petr Shevchenko, Nikos Mikroulis e Luisa Valeriani.

“Matter in Motion” rappresenta una sorta di interfaccia tra la stagnante mobilità fisica vissuta attraverso la pandemia e l’incessante bisogno di creatività, sviluppo e crescita di ognuno degli artisti durante questo periodo. Ogni opera si lega indissolubilmente al movimento perpetuo presente nel nostro mondo materiale.

Passo-a-Due_Luisa_Valeriani, 2021

dal Catalogo SNAPSHOTS (Luglio 2022 )

Dal suo cavalletto, dunque, Luisa Valeriani sperimenta e interpreta nuovi orditi, inaugurando una pittura di percezione, in un rapporto di empatia che è anche trasferimento e immedesimazione ideale nel quadro psicologico globale del fruitore dell’opera. – Massimo Rossi Ruben

Lo sviluppo dell’arte contemporanea si svolge mediante processi di proficua contraddizione dialettica. Un esempio estremamente significativo è dato dalle rielaborazioni delle fotografie di Luisa Valeriani. Qui le strutture compositive si amalgamano e si integrano in un incessante processo produttivo, dove il contributo dell’artista trova realizzazione prioritaria. Il segno diventa simbolo e esprime ulteriori significazioni di natura prevalentemente (ma non esclusivamente) psicologica. Da qui anche la sua concezione della vita, quale affiora nelle sue opere, il suo rapportarsi alle vicende, a cominciare però ancora una volta, da quelle più vicine, che riguardano la vita dell’arte. E allora l’opera è condizionata dalla figurazione al suo interno e condiziona sensibilmente il contesto ambientale. – Massimiliano Sista

dal Catalogo MUTATO NOMINE (Maggio 2021 )

In una sorta di specus, in mostra, a sottolineare la suggestione del tempus fugit, sono stati inseriti dei singolarissimi artifizi che virano a favore di un’interazione accattivante con il visitatore.

La narrazione del mito, a questo punto, diventa social e i contenuti si sfogliano come un slideshow su Instagram, con un carosello fluido e ininterrotto di emozioni. Il confronto è serrato e si rinnova fino all’ultimo ossimoro, con l’immedesimazione nel soggetto ritratto – che è fictio identitaria, gioco e partecipazione intima nel precordio dei sentimenti – fino a calarsi ineluttabilmente nella parte, sostituendosi nel ruolo, nella funzione, nel dramma: in una parola, interpretando egli stesso il mito, sia esso racconto turpe, leggenda, disgrazia o favola ideale, e con l’apostrofe oraziana che è ammonimento e richiamo alla realtà (“Mutato nomine de te fabula narratur.” – Sat. I, 1, vv. 69-70). – Massimo Rossi Ruben

Qui allora, le figure mitologiche della Valeriani scendono dal fasto delle loro cromie, dall’idealità sublime delle forme e della rappresentazione, e concedono le loro vesti per un selfie, o inviano i loro doni e i loro messaggi per corriere espresso e consegna a domicilio. Non sono mondi a contatto, è un’unica, omogenea, complessa umanità che sul posto della visita a una mostra riesce a investigare aspetti della propria essenza e a coniugarli al presente necessariamente multimediale, plurisensoriale, multidimensionale. – Francesco Giulio Farachi